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Pollice in su! Una guida pratica per fare autostop


Introduzione

Viaggiare in autostop è un'esperienza unica, un modo di viaggiare avventuroso, economico e rispettoso dell'ambiente, che offre l'opportunità di incontrare persone e vivere situazioni memorabili. È un’esperienza da provare almeno una volta nella vita.


La mia prima volta in autostop risale a un coast to coast in Sicilia, nel nord dell'isola. Fu un'esperienza indimenticabile che mi ha fatto scoprire gli angoli più remoti e fuori dalle mappe turistiche, grazie ai passaggi di automobilisti locali incuriositi dal mio viaggio.


In seguito, ho praticato l'autostop durante un viaggio in Bosnia insieme a un gruppo di backpacker conosciuti in ostello. Diretti verso sud, abbiamo provato la fortuna di questa modalità di viaggio con risultati altalenanti, ma siamo riusciti alla fine ad arrivare fino in Montenegro, vivendo un'avventura che ricordo tutt’oggi.


Più di recente, ho percorso in autostop parte della Carretera Austral, una strada lunga 1240 km che attraversa la Patagonia cilena, collegando Puerto Montt a Villa O'Higgins. Considerata una delle strade più belle del mondo, l'ho vissuta appieno facendo autostop, godendomi i paesaggi mozzafiato di regione epica.


Dopo queste e tante altre esperienze indimenticabili, ho deciso di scrivere una guida sull'autostop per condividere consigli e suggerimenti utili. Che tu sia un viaggiatore esperto o un principiante, l'autostop può rivelarsi un'opportunità straordinaria...


Sfatiamo i miti

Contrariamente a quanto spesso si vede rappresentato nei film, fare autostop non è un'esperienza semplicemente romantica e avventurosa. Certo, è un modo straordinario per esplorare parti del mondo difficilmente raggiungibili con i trasporti tradizionali e per vivere un viaggio a stretto contatto con le persone locali. Tuttavia, ci sono molti aspetti da considerare attentamente prima di intraprendere questo tipo di avventura.


Innanzitutto, sebbene faccia risparmiare sui costi dei trasporti, l'autostop richiede un investimento significativo in termini di tempo e fatica fisica. Spesso ci si ritrova ad avanzare più lentamente del previsto, o addirittura a non trovare nessun passaggio, traducendosi in notti supplementari da trascorrere per strada e in una spesa complessiva non sempre vantaggiosa.


Fare autostop è un'attività faticosa: bisogna raggiungere un luogo idoneo per posizionarsi, stare costantemente in allerta per cogliere l'occasione di un passaggio, spesso sotto il sole cocente, il freddo pungente o esposti al vento. Difficilmente ci si può sedere comodamente, e anche quando lo si fa, bisogna essere pronti a balzare in piedi non appena si avvicina un'auto, perché nessuno si ferma vedendo una persona per terra.


È un'esperienza che richiede concentrazione e dedizione costanti: non si fa autostop scrollando distrattamente Instagram. Per questo motivo, è una pratica da considerare solo in situazioni e luoghi specifici, dove è accettata e permette di vivere un'esperienza di viaggio profonda al di là dello spostamento da A a B. Oppure come ultima possibilità, se ci si trova bloccati senza alternative.


Inoltre, c'è da superare l'inevitabile imbarazzo iniziale: rompere il ghiaccio e restare fermi ad aspettare con tutti gli occhi addosso non è semplice. L'unico modo per superare questo disagio è lanciarsi e prendere i primi passaggi, dopo i quali tutto diverrà più naturale e l'unica preoccupazione sarà non dover restare lì ancora a lungo.



Metodi per fare autostop

Il metodo più classico e iconico per fare autostop è sicuramente quello del pollice alzato. Una volta decisa la località o la direzione da intraprendere, è fondamentale individuare un punto fuori dal centro abitato, possibilmente in prossimità di un'uscita autostradale o di una strada molto trafficata, e iniziare. Più presto ci si posiziona sulla strada, maggiori sono le probabilità di intercettare un passaggio, specialmente da parte di camionisti o persone dirette a destinazioni lontane. Fare autostop di notte, oltre che pericoloso, è anche sconsigliato in quanto le possibilità di trovare un passaggio sono minime. La strategia migliore è svegliarsi presto al mattino e tentare la fortuna, dandosi un limite di tempo massimo oltre il quale attuare un piano B. Avere un piano B è obbligatorio! Questo può prevedere il rientro in città o in ostello, prendere un bus, oppure, per chi viaggia con tenda, l'accampamento in un luogo sicuro precedentemente individuato. Personalmente preferisco sempre puntare ad arrivare almeno al prossimo centro abitato, senza mai rischiare di rimanere bloccato a metà strada. Conoscere gli orari dei bus e dirigersi verso la stazione prima che l'ultimo parta è la migliore alternativa.


Oltre al romantico pollice alzato, esistono però altri metodi altrettanto efficaci per trovare un passaggio.

Il secondo metodo è chiedere direttamente ad altri viaggiatori, in ostello o al camping dove si alloggia, se sono automuniti e se sono diretti verso la stessa destinazione, in modo da chiedere loro un passaggio, evitando di dover necessariamente stare per strada ad aspettare.


Un'altra soluzione è sfruttare i vari gruppi Facebook, o gli ancora più efficaci gruppi WhatsApp di camionisti attivi praticamente in ogni paese, che si scambiano informazioni sulle condizioni delle strade. Basterà conoscere o fermare un camionista che vi inserisca nel gruppo e pubblicare la richiesta di passaggio.


Infine, si può provare a pubblicare il proprio viaggio su piattaforme come Couchsurfing nella speranza che qualche utente si offra di darvi un passaggio, risparmiandovi ore ed energie preziose da dover impiegare ai bordi delle strade.


Autostop con panorama invidiabile in Patagonia
Autostop con panorama invidiabile

Dove fare autostop

La scelta della posizione giusta è fondamentale per aumentare le probabilità di successo nell'autostop. È preferibile posizionarsi su una strada la cui direzione sia chiara e ben definita, possibilmente dopo eventuali deviazioni o uscite secondarie che potrebbero confondere gli automobilisti sulla vostra destinazione finale.


Fare autostop da una grande città è fortemente sconsigliato, in quanto la presenza di molteplici uscite e la difficoltà nel raggiungere quelle più periferiche rendono l'operazione estremamente faticosa. È molto più semplice dirigersi verso un piccolo centro abitato nelle vicinanze e iniziare da lì. In generale, l'autostop funziona meglio tra località poco distanti, fino a un'ora o due di viaggio, e se sarete fortunati potrete continuare prendendo altri passaggi o chiedendo al guidatore fin dove va.


Trovare la posizione perfetta richiede una certa attenzione. Bisogna individuare un luogo piano, possibilmente all'ombra ma da cui sia facile balzare in piena vista al passaggio di un'auto, in modo da farsi notare per tempo. È importante scegliere un punto che permetta una buona visibilità della strada in entrambe le direzioni, in modo da poter intercettare le auto con un ampio anticipo ed essere certi di essere visti. Evitate inoltre strade dove le auto possono accelerare troppo, rendendo difficile per loro fermarsi in sicurezza.


Conoscere il territorio

Prima di avventurarsi nell'autostop in una nuova regione, è fondamentale informarsi approfonditamente sull'accettazione di questa pratica da parte della popolazione locale.


Un'ottima risorsa è il sito hitchwiki.org, che raccoglie recensioni, consigli e avvertenze sull'autostop in ogni paese del mondo. È consigliabile fare ricerche specifiche sull'area in cui si intende viaggiare, poiché le norme sociali possono variare notevolmente anche all'interno della stessa nazione. Ad esempio, nonostante in Argentina l'autostop sia abbastanza diffuso, ho imparato a mie spese che gli abitanti del nord sono più restii e intimoriti da questa pratica, rendendola molto difficile lungo la parte nord della famosa Ruta 40.


Conoscere in anticipo le località attraversate dal proprio percorso è cruciale per prendere decisioni rapide quando un automobilista si ferma ad offrirvi un passaggio. A volte, infatti, le persone propongono di lasciarvi in punti isolati, lontani da centri abitati: in questi casi è meglio rifiutare educatamente. È necessario valutare se più avanti troverete alloggi economici o se, in base all'orario, sarà possibile continuare a fare autostop per raggiungere la destinazione desiderata nella stessa giornata.


In sostanza, studiare attentamente il territorio vi permetterà di compiere scelte consapevoli e di evitare pericolose situazioni di stallo. Avrete le informazioni necessarie per accettare o declinare un passaggio, in base alla sicurezza del punto di rilascio e alle possibilità di proseguire il viaggio con un nuovo autostop o raggiungere un alloggio nelle vicinanze.



Lago General Carrera, Cile
Lago General Carrera, Cile

In gruppo o solitari

Non esistono regole definitive su se sia più vantaggioso fare autostop da soli o in gruppo, in quanto molto dipende dalla località e dalla cultura del luogo. In linea generale, viaggiare da solitari potrebbe offrire più probabilità di essere presi a bordo, poiché alcuni automobilisti possono essere più propensi a fermarsi per una singola persona. D'altra parte, da viaggiatore solitario ho spesso trovato passaggi da parte di persone che viaggiavano da sole e desideravano compagnia o erano incuriosite dalla mia storia, quindi in alcuni casi essere in coppia non fa molta differenza.


Una tecnica discutibile ma purtroppo utilizzata da alcune coppie di viaggiatori è quella di "nascondere" il compagno maschio dietro un cespuglio e farlo uscire solo dopo che l'auto si è fermata per la ragazza. Sebbene io non l'abbia mai praticata, ho sentito diversi racconti di chi ha adottato questa strategia, che riporto per dovere di cronaca.


C'è inoltre una regola non scritta ma largamente rispettata nell'ambiente: mai aggiungersi a un altro autostoppista già posizionato prima di voi sulla strada. In questi casi, è buona norma proseguire per qualche centinaio di metri prima di fermarsi, in modo da non "rubare" potenziali passaggi.


Sicurezza

La maggior parte dei potenziali problemi di sicurezza legati all'autostop possono essere evitati attraverso un'attenta conoscenza del territorio in cui ci si trova ad operare. Se i locali e le risorse online sconsigliano di fare autostop in una determinata area, è saggio evitare di correre rischi non necessari.


Le donne che viaggiano da sole, purtroppo, devono prestare ancora più attenzione e affidarsi al proprio istinto, nonostante statisticamente abbiano più probabilità di veder fermare un'auto.


In generale, è fondamentale sviluppare una buona capacità di valutazione delle situazioni per capire quando sia il caso di rifiutare un passaggio, anche se personalmente non mi è mai capitata un'esperienza del genere. Se si avverte una sensazione di insicurezza, è sempre possibile scendere con una scusa alla prima occasione utile. È consigliabile inoltre non rivelare troppi dettagli personali, come informazioni su lavoro o disponibilità economiche, al fine di non attirare potenziali malintenzionati.


Va inoltre considerato che, per quanto l'autostoppista sia quello che si mette più a rischio salendo su un'auto sconosciuta, anche il guidatore si espone a un potenziale pericolo facendo salire una persona estranea a bordo. Questo dovrebbe incoraggiare tutti ad adottare un atteggiamento di reciproca cautela e buon senso.



Consigli utili

  • Avere un cartello con sé è un ottimo modo per identificarsi chiaramente come autostoppista. Bisogna però prestare attenzione a cosa scrivere: a volte è meglio rimanere generici, altre volte conviene indicare pragmaticamente la prossima località abitata più vicina, sperando di poter continuare oltre con la stessa auto se si è fortunati. Per realizzare un buon cartello, il metodo migliore è procurarsi un cartone da una scatola di supermercato e un pennarello nero con punta grossa, in modo da avere una scritta nitida e leggibile da lontano. C'è chi si sbizzarrisce con disegni creativi, ma personalmente preferisco un'indicazione chiara e minimale.

  • Avere con sé qualche snack come biscotti o frutta può rivelarsi utile per rompere il ghiaccio e rendere più piacevole il tragitto insieme.

  • Organizzare lo zaino in modo compatto aiuterà a incastrarlo rapidamente e senza problemi negli eventuali spazi ristretti dell'auto o a tenerlo comodamente sulle gambe.

  • Essere empatici e cercando di adattarsi allo stile e al tono della persona che ci ha offerto il passaggio è fondamentale. Provare a chiacchierare per capire chi si ha di fronte, cercando di entrare in sintonia. Conoscere la lingua locale è ovviamente un enorme vantaggio, ma non è strettamente necessario: giocare sugli stereotipi positivi del proprio paese di provenienza può essere un'ottima carta da giocare. Noi italiani, ad esempio, siamo fortunati da questo punto di vista.

  • L’attitudine conta: un atteggiamento sempre sorridente, allegro e cordiale aumenta notevolmente le probabilità di essere presi a bordo e rende l'esperienza molto più piacevole e divertente per tutti. Salutare energicamente, cantare e mostrare entusiasmo sono piccoli gesti che possono fare la differenza.

  • Infine, assicurarsi di avere accesso a internet o, ancora meglio, avere le mappe offline per poter seguire il percorso e non controllare il tragitto.


Conclusione

L'autostop è un'esperienza straordinaria che consiglio vivamente a tutti i viaggiatori di provare almeno una volta. Certo, richiede dedizione, cautela e un po' di sana avventura, ma le soddisfazioni che regala sono impagabili. Spero che questa guida vi abbia fornito tutti gli strumenti necessari per affrontare al meglio questo viaggio nel viaggio. Non vi resta che mettervi in cammino col pollice alzato e buona fortuna! Se avete altre domande o curiosità, non esitate a contattarmi al mio profilo Instagram @vincenzo.rizza.


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A presto e buon viaggio, ovunque la strada vi porti!

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